Rosaria Bono
Signor vice ministro, innanzi tutto grazie di essere venuto a visitare la nostra città e di avere voluto ascoltare i protagonisti del mondo della giustizia. Solo se lavoreremo tutti insieme, tecnici, politici e forze sociali, potremo ottenere un vero rilancio.
Genova è lo specchio di una società in crisi, che ha bisogno di un cambio di mentalità da parte dei suoi cittadini, ma anche di un forte aiuto delle Istituzioni politiche per ripartire.
Il rilancio dell'Italia non può prescindere dalla conquista di una nuova efficienza.
E l'efficienza della giustizia vuol dire, come lei ben sa, nuovi investimenti economici e giustizia e pace sociale.
Federnotai, il sindacato dei notai che io qui rappresento, ha da poco affrontato il proprio congresso nazionale chiamando ai tavoli di lavoro esponenti di tutte le forze sociali, che aveva un titolo emblematico: proteggiamo i diritti per progettare il futuro.
Come diceva il nostro titolo, per progettare il futuro è necessario preoccuparsi dei diritti e il notariato è pronto ancora una volta a fare la sua parte, accanto alle istituzioni e accanto ai singoli cittadini, per collaborare ad una crescita armonica, in cui i valori economici si sposino sempre con il rispetto delle persone, delle famiglie e dei più deboli.
Efficienza vuol dire innanzi tutto snellimento delle procedure e degli adempimenti e semplificazione.
Occorrono leggi più semplici, rottamando quelle ormai inutili e contraddittorie, armonizzando le norme in testi unici di facile accesso (che senso ha mantenere la distinzione tra riconoscimento delle associazioni in Provincia o in Regione? Ormai con internet ogni associazione ha valenza nazionale).
Efficienza vuol dire anche maggior ricorso all'opera dei professionisti, che assumendo su di se le responsabilità sgravino la pubblica amministrazione e i tribunali di carichi ormai insostenibili. La sussidiarietà è la carta vincente dell’efficienza.
Per rendere efficiente la giustizia bisogna far si che i cittadini ricorrano meno ai tribunali.
Le norme semplici e non contraddittorie, che limitano il ricorso all'interpretazione, vanno in questo senso.
Così anche l'intervento dei professionisti che devono funzionare come prevenzione del contenzioso.
In questo il notariato, corpo di pubblici ufficiali che lavorando con organizzazione di tipo professionale, esercitano la giustizia preventiva (a supporto dei giudici a cui è affidata la giustizia contenziosa) è da esempio, mi permetta di dire, virtuoso.
Nelle materie affidate al notariato il contenzioso è praticamente inesistente. L'immobiliare che passa dalle mani dei notai ha un contenzioso pari solo allo 0,002%. I registri immobiliari e commerciali, con l'informatizzazione portata avanti dal notariato negli ultimi 15 anni, sono ora aggiornati in tempo reale. Questo vuol dire certezza del diritto e valore economico insieme. Questo significa anche tenere sollevati i Tibunali di carichi di lavoro enormi e corrispondete risparmio per lo Stato, stato che può devolvere queste risorse ad altri investimenti.
L'affidamento del controllo omologatorio in materia di società di capitali ha alleggerito i Tribunali e nello stesso tempo ha permesso alle imprese di passare da sei mesi ad un giorno per essere operative. Questa è efficienza che vuol dire crescita.
Ancora molto i notai possono fare per rendere più efficiente la giustizia e liberare risorse.
Quanto più notaio tanto meno giudice diceva Carnelutti. Quanto è attuale questa frase!
Proviamo a fare qualche esempio:
Autorizzazioni per atti di minori ed incapaci
Riconoscimento delle persone giuridiche
Utilizzo dell'esecutività dell'atto pubblico anche fuori dalle materie tradizionali
Unioni civili
Certificato ereditario
raccolta di prove
Patti prematrimoniali
Mi permetta di aggiungere che queste funzioni hanno bisogno della garanzia dell'imparzialità del pubblico ufficiale, che vigili sulla legittimità delle operazioni, ma anche e soprattutto sulla tutela dei soggetti più deboli.
Notaio con ulteriori funzioni di prevenzione del contenzioso in alcuni casi
e notaio che si sostituisce o si affianca al giudice in un doppio binario in altri casi.
Un'ultima cosa le raccomando: attenzione alle finte liberalizzazioni.
Le faccio un esempio molto semplice, davvero terra terra, che può essere percepito da chiunque anche non giurista, ma che può far riflettere per le scelte future.
Da quando è stata tolta l'autentica notarile sono aumentati in maniera esponenziale i furti d'auto e le truffe. Sempre più macchine girano senza assicurazione, perché è difficile se non impossibile risalire al proprietario, con gravi conseguenze sociali (i pirati della strada). Lo Stato ha speso per organizzare gli uffici comunali, ma spende anche in attività di indagine e repressione ed è aumentato il lavoro dei tribunali perché è cresciuto il contenzioso; non riscuote le tasse di proprietà sulle auto fantasma e ha rinunciato a quella parte consistente di tributi che venivano versati dai notai sui loro introiti. Sono cresciuti i costi delle assicurazioni a carico di tutti i cittadini onesti. Chi ci ha guadagnato? I cittadini non hanno risparmiato nulla perché i 20/30 euro dell'autentica sono rimasti alle agenzie e in più ne sopportano i costi sociali.
Non è così che si rilancia il Paese…
Grazie ancora caro viceministro. Abbiamo in lei, uomo di legge, grande fiducia e le ribadiamo la nostra disponibilità per aiutarla a realizzare le riforme necessarie per ridare slancio al nostro Paese.
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